nel mio immaginario resta la capitale ideale del mediterraneo intero, in bilico tra lo sguardo incantato del Bellavista di DeCrescenzo e quello più graffiante degli Almamegretta e 99Posse — una città che sa sedurti e gratificarti in molti modi, rinnovando ogni volta il patto non scritto con quanti ci si affidano con fiducia e devozione; una città che resta viva e vitale nonostante tutto, stupendamente variegata ed in perpetuo fermento, condannata a cavarsela da sempre, a far buon viso a cattivo gioco: se venisse l'armageddon, i napoletani sarebbero gli unici a salvarsi! :)
una metropoli che a fatica associamo al running, eppure non ha nulla da invidiare alle città d'arte più blasonate, come testimoniano le orde di turisti che la setacciano sin nel dedalo dei quartieri spagnoli... certo, nessuno si nasconde dietro un dito: qui i problemi del paese sembrano persino amplificati (ed in troppi insistono a specularci), eppure in nessun altro luogo si respira tanto sano ottimismo, amore per la vita e innato senso del godereccio, così come è raro trovare questa semplice ospitalità, spontaneo altruismo, orgoglio di popolo e dignità esemplari….
queste le premesse quando con Mauro erMoro (qui il suo post) arriviamo Sab nel primo pomeriggio; veniamo accolti da Gianluca (un suo amico), persona straordinaria come solo un maratoneta impenitente può essere, che subito si mette a disposizione per mostrarci e raccontarci le meraviglie che, tutto intorno, i nostri occhi riescono a cogliere — tanti i luoghi visitati e troppi gli aneddoti da raccontare: un excursus storico, culturale, gastronomico all'insegna di buon umore e spensieratezza, che supera di gran lunga ogni più rosea aspettativa….
non ci faremo mancare nulla: fortezze, palazzi, castelli, chiese, tantomeno la funicolare che ci porta su, al vomero, per ammirare il golfo dall'alto, e poi di nuovo giù per una lunga scalinata verso il centro, attraversando quartieri diversissimi, sino al rettilineo della spaccanapoli per raggiungere san gregorio armeno, quasi a trafiggere in un gesto di passione il cuore pulsante della napoletanità verace — come fu la prima volta, quando la scopersi con la donna che amavo a quel tempo....
ridendo, scherzando e camminando si è fatta l'ora di cena, sospirato approdo che ci coglie tutt'altro che impreparati: strada facendo ci siam portati avanti col lavoro, spiluccando, tra gli altri, tutta una sfiziosissima varietà di fritti, di quelli venduti ad ogni angolo per pochi soldi, che ci preparano il palato ad una pizza spettacolare — ma non prima di altri 40' di fila necessari per sedersi! infine si torna in albergo, è tardi e devo/dobbiamo provare a riposare un pò, nonostante i vicini di stanza molesti ed i polpacci dolenti per i tanti km — domani sarà tutta un'altra storia....
[foto by yogi & ermoro]