Posto che sognamo la nostra vita, dobbiamo interpretarla e scoprire ciò che sta tentando di dirci, i messaggi che intende trasmetterci, fino a trasformarla in un sogno lucido. Una volta acquisita la lucidità, saremo liberi di intervenire sulla realtà sapendo che se ci limitiamo ad occuparci dei nostri desideri egoistici, saremo travolti, perderemo l'imparzialità di giudizio, il controllo e, di conseguenza, la possibilità di compiere un atto vero. Per poterci divertire comportandoci in questo modo, dobbiamo farci coinvolgere sempre meno sia dal sogno notturno che da quello diurno che chiamiamo vita. [...] Svegliarsi è smettere di sognare. In altre parole, è sparire da questo universo onirico per trasformarsi nella persona che lo sogna.
ps. l'inter...? no, grazie! il calcio m'interessa come a te dello zugzwang.....
20 commenti:
Ciao Yogi! Grazie di aver visitato il mio blog. Acc...hai un sacco di gare in vista....eh si, correre in Italia e' bello - mi piace molto la miscela di gare per correre in citta' e correre nel verde. Leggero' con calma i tuoi post. Ciao!
sono parole bellissime. Ma il sogno, alla fine, è realta. E' proiezione interiore del nostro essere...
meglio vivere i sogni che sognare la vita. caro di vita...
luciano er califfo.
Zugzwang è una parola tedesca che significa "obbligato a muovere". Negli scacchi si riferisce alla situazione in cui un giocatore si trova in difficoltà perché qualsiasi mossa faccia, è costretto a subire lo scacco matto oppure una perdita di materiale, immediata o anche a breve termine.
Normalmente negli scacchi "avere la mossa" è un vantaggio, in quanto il giocatore può decidere quali attacchi o difese portare avanti. Lo zugzwang si verifica quando non ci sono mosse vantaggiose possibili. Spesso si verifica nei finali di partita, quando il numero di pezzi sulla scacchiera (quindi il numero di mosse possibili) si riduce.
Nell'immagine a lato, il giocatore è obbligato a muovere il re abbandonando la copertura del pedone: di conseguenza chi muove perde la partita. Dato che si tratta di zugzwang sia che muova il Bianco sia che muova il Nero, questo è un esempio di zugzwang reciproco; è una situazione che accade spesso nei finali di partita che coinvolgono solo re e pedoni, finali detti "in opposizione", dove entrambi i giocatori cercano di raggiungere l'opposizione del proprio re rispetto all'altro, in modo che alla mossa seguente l'avversario debba abbandonare il pedone.
Esistono molte possibili posizioni di zugzwang, rare in apertura, non molto frequenti nel mediogioco e più frequenti nel finale. In apertura, generalmente entrambi i giocatori hanno la possibilità di sviluppare i pezzi, oppure, al limite, di poter fare mosse d'attesa, al limite con il re, se non si può fare di meglio. Nel mediogioco, soprattutto quando si verificano attacchi multipli, è possibile che uno dei giocatori, per difendere tutti i propri punti deboli, si trovi costretto a legare tutti i propri pezzi ad una difesa passiva, privandoli della loro libertà di movimento. Nel finale, dato il materiale ridotto, avere i pezzi in posizione passiva, magari bloccati a causa di una inchiodatura porta facilmente allo zugzwang; nel caso in cui sulla scacchiera si trovino solo re e pedoni, con pedoni bloccati, se uno dei due re si trova in posizione ristretta, lo zugzwang è molto frequente
rb,
torna a fare post sul blog...
er califfo.
e' vero...quoto il califfo. L'astinenza e' pericolosa.
Piacendomi anche a me gli scacchi, conosco pure io quel termine, che in un giocatore evoluto non dovrebbe mai avvenire dato che si dovrebbe arrendere prima.
Onore alla tua cultura Yogi, ma per quelle espressioni di spicciole gioie popolari, lascia che consolino un tantinello gli animi dei tifosi... ;D
Annichilito da cotanta cultura...
d'accordo con il Califfo aggiungo che non sempre i desideri egoistici vanno di pari passo con la razionalita!
..ciao! Se ti capita dai un'occhaita anche a "La danza della realtà" sem pre di Jodo....
Ciao!
natalia, ciao! temo che il mio inglese non sia all'altezza del tuo italiano, cmq farò dei tentativi.... :)
anna, in fondo Tutto è semplicemente quello che vogliamo che sia....
lucià, ha sbagliato trasmissione, caro marzullo....
janco, col tuo copia & incolla hai anticipato il mio prox post... cmq grazie, bella introduzione!
ezio, come al solito tutto è relativo....
marcù, complimenti alla tua arguzia, invece: come saprai può capitare nostro malgrado...
fat, non annichilirti invano, è mero nozionismo... buono solo per i quiz in tv o le parole crociate! :D
patty, potrebbe essere vero anche il contrario, ci hai pensato? ;)
zio, lo farò, grazie della segnalazione...
Ma i sogni sono proiezioni della nostra realtà o desideri non ancora realizzati?
Non l'ho mai capita stà cosa io...
Non so che dirti Yogi,basta il saluto... ciao ;)
Ma qui site tutti poeti e io mi sento una indegna a scrivere ciò che scrivo...una perfetta ignorante...Quoto per l'inter caro Yogi hai ragione.........!!!!!!!!!
Mi inchino !
Quindi, coltivando il distacco, dovremmo riuscire finalmente a "vedere"?
bummi, ne qualcuno ha la pretesa di darti una risposta.... :D
insane, de sti tempi, te paresse poco!
franca, ma ti inchini cosa...? semmai è il contrario! le mie son chiacchiere, i tuoi sono fatti.... :)
father, a me lo chiedi...? siddharta col consapevole distacco qualcosa ottenne, ma erano altri tempi....
..non vorrei rovinare l'intellettualità di questo post ma a proposito di maestro e allievo..il ragazzo dal kimono d'oro al secolo Daniel-san e più tornato da Hokinawa???per mè è ancora su un palo della luce a studiare la mossa "del calcio della gru" e se gli suggerisci lo Zugzwang potrebbero ricominciare la serie!!
mènchia che flash...
ari, "La Via perfetta non conosce difficoltà, esclude solo ogni preferenza."
poli, dritto al cuore, gringo! :)
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