28 luglio 2009

'Le porte della percezione'

[...] Rientrammo in casa dove era stato preparato da mangiare. Qualcuno che ancora non si identificava con me stesso si gettò sul cibo con ingordo appetito. Da una notevole distanza e senza molto interesse, io guardai.

10 commenti:

MFM ha detto...

"If the doors of percepion were cleansed, everything would appear to man as it truly is infinite"
L'epitaffio che ha dato il nome ad uno dei più grandi gruppi rock della storia della musica. I doors rimangono ancora per molti versi dei precursori. Almeno per me, grazie per avermeli ricordati Marco!

Tosto ha detto...

AZZZ!!! tanto di cappello.
Le mie scelte letterarie, per le vacanze, come vedrai saranno molto più terra terra.

theyogi ha detto...

-bravo marco! non è una cosa che sanno tutti, i doors sono roba per pochi :)
-tosto, niente di trascendentale: racconta degli stati provocati dalla mescalina.... peccato sia difficile da trovare ;D

Fat_Stè ha detto...

Interessante!
Che faccio, aggiungo alla mia wishing list?

theyogi ha detto...

fat, per un ricercatore è un must have..... niente che non sappia di 'già sentito' ma in una chiave assolutamente inedita, senza filtro!

Francorre ha detto...

E mò, me tocca leggerlo.
Senza filtro e senza rete, ma me faccio male ?

theyogi ha detto...

franco, te fai male solo se lo usi in maniera impropria.... ;D

Fat_Stè ha detto...

Lo inserisco in aNobii... ;)

Enrico ha detto...

Qualcosa di simile a come ti senti tra il 30mo e il 40mo Km di una maratona corsa al limite? C'è un maratoneta e mescalinomane che può darmi conferma??

theyogi ha detto...

hmm, ne dubito..... temo che peyote e running siano (purtroppo) incompatibili ^^

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